Da alcune osservazioni fatte negli ultimi giorni mi interessa approfondire per quanto la mia competenza mi permetta la connessione tra pubblicità ed emozione.
Siamo sempre più bersagliati da messaggi pubblicitari che ci colgono in ogni momento della giornata attraverso tv, giornali, manifesti e promozioni in loco.
Grazie alle nuove tecnologie è possibile sulla tv a pagamento saltare la pubblicità e questo ha messo in moto nelle diverse aziende delle strategie volte a colpire il consumatore con espedienti che spingano lo stesso alla riflessione e alla curiosità sul prodotto.
Donald Calne , neurologo, scrisse :"la differenza essenziale tra emozioni e ragione è che l' emozione porta all ' azione, la ragione alle conclusioni"
Le emozioni sono quindi un reale contatto con il consumatore .
Di questo settore della comunicazione si occupa il marketing emozionale che ha come obiettivo quello di rare una strategia che punti al coinvolgimento affettivo del consumatore , che quindi lo spinga all' AZIONE .
Le emozioni sono presenti in ogni campagna pubblicitaria e ne influenzano òa percezione e il brand infatti al pubblicità ha come obiettivo , per riuscire a vendere il prodotto, quello di stimolare l' emotività e non più la razionalità del consumatore.
Per colpire il pubblico sono sempre più usati i sensi...la pubblicità di radio 101 "R101...è nell' aria" riachiama a una sensazione uditiva ben precisa ...un altro esempio potrebbe essere quello di una compagnia di volo "Londra è sempre più vicina" ne stimola quasi il contatto e il fatto che mai come ora sarebbe cosi facile visitarla.
A causa dell' immane concorrenza si stanno sempre più aprendo campagne volte allo chock del pubblico con promozioni che a prima visa sembrerebbero molto lontane dal prodotto in sè.
Anni fa a Roma l' Ikea ha organizzato un finto traslocco mobilitando la città con decine e decine di 500 blu e gialle che giravano impazzite promuovendo li l' azienda e creando stupore e curiosità.
Anni dopo si finse una manifestazione per la chiusura di uno stabilimento Ikea che in realtà non era ancora stato inaugurato , con la successiva "riapertura" dello stesso ci fu un' affluenza rilevante come se fosse stata una vittoria popolare.
Ci sarebbero decine di esempi :un' azienda di vetri per sponsorizzare l' ultimo modello di vetro ultrainfrangibile mise in giro per le città delle scatole con dentro soldi veri e chi riusciva a rompere il vetro si sarebbe potuto impossessare dell' intera somma...ovviamente non vinse nessuno ma il prodotto colpi il pubblico!.
A milano martedi 4 marzo sky per sponsorizzare una trasmissione "californication" attraverso le sue promoters ha fatto trovare sui motorini della Cattolica ma anche in tutta la città dei reggiseni che riportavano il nome della trasmissione , l evento ha creato clamore e il messaggio insolito ha ottenuto il suo obiettivo:stupire per attrarre, per far parlare di sè.
Bisogna imparare ad andare oltre e a trovare forme di comunicazione che si allontanino dall ovvio e dal conscio perchè stimolare riflessini e interpretazioni personali è essenziale per avvicinare il prodotto al consmatore e cosi si sentirà partecipe e padrone del proprio punto di vista.
Cecia
2 commenti:
ormai si fa di tutto per colpire...
le pubblicità devono essere ricordate... questo è il loro scopo....
ricordare la pubblicità.. si... ma sopratutto il brand.
spero che non arrivino a fare la pubblicità anche nei sogni...
perchè già quella che c'è sotto i film in tv inizia a rompere... ce n'è troppa...
ormai noi non guardiamo più un film o una trasmissione... noi guardiamo spot pubblicitari interrotti da pezzetti di film. (by Lox...)
infatti io ormai non guardo più la tv... è impossibile vedere un film in santa pace...
al massimo guardo TSI1 e TSI2... televisione svizzera italiana.. dove ci sono pubblicità ... una in mezzo al film... non hai neanche il tempo di andare a prendere i pop corn...
così poi un film finisce alle 10.30.. e non a mezzanotte come qui da noi...
Bel post ceci.
cmq è chiaro, si usano emozioni perchè queste riescono facilmente ad influenzare la percezione e il ricordo del telespettatore. Il segreto penso sia fargli accettare un'affermazione come vera.
"Produrre forti emozioni al posto di una prova a favore di un'affermazione."
Leggendo, ricordo di aver sentito che a Londra stanno progettando cose veramente interessanti:uno spot tradizionale si trasforma in interattivo.L'utente ha la possibilità di fermare lo spot e di entrare in un particolare dello stesso,chiedendo informazioni sull'abito dell'attrice.Da non credere! Se qlc è arrivato a pensare qst genialiata, chissà qnt altre cs ancora dobbiamo aspettarci.
Ritornando sulle emozioni,penso che finchè siamo capaci di distinguere ciò che ispira emozioni e ciò che giustifica un'affermazione, è difficile cadere preda di questo errore.
Sta a noi decidere.
un saluto
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