lunedì 10 marzo 2008

Interviste "libere" in Cina


Curiosando su River, un blog a cui sono abbonata, ho trovato le immagini di alcune interviste televisive per le strade in Cina.
Fantastica la "libertà di espressione" a cui sono obbligati.

Fonte: River

GossipGirl

3 commenti:

BirraMedia ha detto...

Vergognoso....da senza parole....e gli han dato pure l'assegnazione della candidatura x le olimpiadi 2008.....che tradotto vuol dire solo, e solo, interessi economici...cn tutt oqllo ce violano sull'uomo e le regole del mercato...
Dove andremo a finire...

By sound_addicted

BirraMedia ha detto...

Sul blog di River (che anch'io leggo assiduamente) si parla anche del fenomeno dei "campi della morte",strutture blindatissime e con vigilanza 24 ore su 24, dove vengono portati i gatti randagi raccolti per le strade di Pechino in vista delle Olimpiadi.
Ma questa è solo una delle tante questioni (o crimini, lascio a voi il guidizio)della Cina odierna che stanno venendo alla luce in questi ultimi mesi.
Sul web si può trovare davvero di tutto su questa questione,ma qual'è l'aspetto che più vi ha colpito della faccenda?!
By Charlotte

Anonimo ha detto...

Io sono contrario ai campi della morte.
Non dovrebbero trattare così gli animali.


ma sinceramente stanno facendo ordine...

è come i gatti in bottiglia.
questa è stata una grande bufala di internet, un grande fake..
ma c'è ancora chi ci crede:
http://www.green-coop.ch/animali/page2.html

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Pechino, cani e gatti a rischio Olimpiadi

Per dare l'impressione di strade più «ordinate» le autorità procedono alla rimozione di tutti i randagi

LONDRA (Gran Bretagna) - Tempi duri per gatti e cani randagi di Pechino: rischiano tutti di fare una brutta fine a causa delle Olimpiadi in calendario dall'8 agosto nella capitale cinese. In dichiarazioni riportate oggi dal Times, Qin Xiaona - capo di un importante associazione animalista cinese - denuncia il modo piuttosto brutale con cui si sta procedendo al repulisti di cani e gatti «senza tetto» deciso dalle autorità di Pechino in vista dei Giochi olimpici.

«NO ALLA TRAGEDIA» - «Noi abitanti di Pechino - afferma la signora Qin - siamo pronti a vivere senza elettricità, senz'acqua, senza automobili pur di assicurare il successo delle Olimpiadi ma siamo contrari a Olimpiadi che costino la vita degli animali. Sarebbe una tragedia». Nella corrispondenza da Pechino il Times scrive che a detta degli animalisti i gatti randagi (ce ne sarebbero almeno duecentomila) vengono presi e stivati in «gabbie grandi come un forno a microonde». In teoria dovrebbero essere trasportati in un centro zoologico nella provincia di Changping, ma al novanta per cento si tratta di bestie malate, in particolare i maschi che spesso soffrono di infezioni per effetto della rudimentale castrazione alla quale sono stati sottoposti.

«E' UNA TORTURA» - «Sono condizioni da tortura. E la situazione è molto peggiore per i cani», lamenta Qin Xiaona. La sua "Associazione per il benessere degli animali della capitale" si è offerta di collaborare con le autorità cittadine per rimuovere i randagi «in modo umano» ma questa disponibilità «è stata ignorata». Le autorità cinesi hanno ordinato la totale «rimozione» degli animali randagi da Pechino entro la fine di giugno: «Vogliono - spiega la signora Qin - che gli atleti olimpici non ne vedano nemmeno uno. E questo perchè i cinesi ci tengono molto a fare bella figura»

http://www.corriere.it/animali/08_febbraio_25/pechino_cani_gatti_randagi_a_rischio_be2d45b6-e3ba-11dc-9d24-0003ba99c667.shtml